24/09/10

8)Arabesque

L'arabesque è una delle posizioni più belle della danza classica. La parola indica un antico disegno ornamentale , con le linee di rami foglie e intrecci che andavano a formare un insieme di figure favolose e astratte, in perfetto equilibrio proprio come deve apparire una ballerina quando assume questa posizione.Nella danza classica accademica, esistono 4 posizioni di arabesque che si differenziano in base alla posizione di braccia,spalle,testa e gambe. Le braccia devono trovarsi in perfetta armonia con le gambe ,le spalle devono essere mantenute ben abbassate ,le gambe ben tese e ruotate verso l'esterno,la schiena ben sostenuta e aperta. In questo modo è possibile raggiungere quella linea perfetta che scorre verso il braccio,le spalle,la schiena e va dalle dita delle mani a quelle dei piedi. Per capire la corretta posizione del corpo,delle braccia,delle gambe e del bacino è bene iniziare a eseguire l'esercizio a terra;una volta imparate le posizioni e raggiunta la forza necessaria potrai iniziare a sollevare la gamba fino all'altezza di 90° e anche oltre. Dopo anni di studio e di esercizio proverai ad eseguire i passi più difficili, come per esempio il bellissimo arabesque penché.


PRIMO AREBESQUE
Mantenere la gamba di sostegno ben ruotata en dehors e tesa senza far cadere la caviglia in avanti,tenere le spalle abbassate e aperte,la testa ben dritta con lo sguardo rivolto lungo la linea del braccio allungato in avanti che è opposto alla gamba che si solleva;mantenere le punte ben tese facendo attenzione a non sollevare i fianchi e portare fuori asse il bacino;tenere la'ltro braccio in II° e il palmo delle mani rivolto verso il basso.











7) Attitude

Nella danza classica esiste una posa particolare chiamata attitude, la quale così come l'arabesque è una posa esteticamente espressiva e lirica. Essa si ispira all'atteggiamento della statua di Mercurio dello scultore Gianbologna. E' una posa che poggia su una sola gamba,mentre l'altra sollevata da terra è piegata in avanti o indietro e si distingue in croisée ed effacée sia devant che derriére.
Si esegue anche alla sbarra ed è tra gli esercizi più avanzati:solitamente viene studiata per gli adages, nelle pirouettes, nei grandi salti e nel pas de deux.










attitude croisée devant


Mantenere la gamba di sostegno ben ruotata en dehors e tesa,senza far cadere la caviglia in avanti.Tenere le spalle ben abbassate e aperte,sollevare l'altra gamba e piegarla in avanti,il ginocchio non deve essere mai rivolto verso il basso.Passando dalla I° posizione un braccio apre in II° mentre l'altro sale in alto,la testa è rivolta lateralmente.
























attitude effacée derriére


Mantenere la gamba di sostegno ben tesa e ruotata eh dehors senza far cadere la caviglia in avanti.Tenere le spalle ben abbassate e aperte,sollevare l'altra gamba e piegarla dietro.Il tallone deve essere rivolto verso l'alto.Passando dalla I° un braccio apre in II° mentre l'altro sale in alto,la testa è rivolta lateralmente verso l'esterno.




    

22/09/10

6) Port de bras

Il port de bras è la base dello studio del movimento delle braccia ed essendo una delle parti più difficili dello studio della danza, richiede molto impegno e concentrazione. Attraverso un uso corretto le braccia acquistano bellezza nelle linee che assumono e durante il movimento sono di primaria importanza nella coordinazione e nell'espressione artistica di una brava ballerina: rendono armoniosi e fluidi i passaggi da una posizione all'altra durante l'esecuzione di un balletto. La posizione della testa, lo sguardo e l'espressione danno ancora più eleganza al movimento e sottolineano le pose. Esistono diversi port de bras: il primo, secondo e terzo.






 PRIMO PORT DE BRAS
in quinta posizione épaulement croisé.Le braccia sono in posizione di bras bas,la testa è verso destra.Portare le braccia in I°e lo sguardo verso la mano destra,la testa si inclina a sinistra.Braccia in V° testa e sguardo verso la mano destra.Aprire e scendere le braccia in II°,ritornare nella posizione preparatoria.








SECONDO PORT DE BRAS
portare il braccio destro in II° e il sinistro in  V° ,la testa è verso destra.Girare la testa a sinistra e far scendere il braccio sinistro in    II°.Portare il braccio destro in V° e chiudere il sinistro in I°.Fare scendere il braccio destro in I° e riaprire le braccia nella posizione iniziale.






TERZO PORT DE BRAS
quinta posizione épaulement croisé,braccia in II°. Flettere il busto in avanti portando le braccia in I° lo sguardo e la testa rivolti verso la mano destra. Raddrizzare il busto,portare le braccia in V° posizione. Flettere il busto indietro aprire le braccia e ritornare nella posizione iniziale.





αℓ ¢єитяσ

Dopo gli esercizi alla sbarra si passa al centro, lo spazio della sala nel quale si svolge la seconda parte della lezione. Si ripetono combinati esercizi, il lavorò sarà più difficile ma così si imparerà a utilizzare lo spazio e quindi a danzare. Per capire le direzioni del corpo e il suo giusto allineamento si deve immaginare di stare al centro di un quadrato nel punto in cui si incrociano le linee delle sue diagonali, in modo da formare un diagramma di riferimento. Le pose della danza classica bisogna eseguirle con eleganza e senso artistico:tutto il corpo ne è coinvolto. Un particolare atteggiamento del corpo è dato anche dagli épaulement cioè attraverso le posizioni delle spalle che sono orientate in diagonale rispetto alla posizione en face.



croisée davant














croisée derrière












effacée devant











effacée derrière











écartée devant











écartée derrière

5) Petit Battement sur le cou-de-pied

Questo esercizio serve a far acquistare velocità alle gambe e rinforzare i muscoli inferiori. All'inizio il piede della gamba che lavora è posizionato sopra il collo del piede della gamba di sostegno. Nei primi anni di studio è bene farlo senza nessun accento, lentamente, per capire bene il movimento ed eseguirlo liberamente. E' molto importante mantenere la parte superiore della gamba immobile, mentre quella inferiore esegue ripetuti passaggi dall'avanti all'indietro e viceversa. L'esercizio viene eseguito sulla pianta del piede, sulla mezza punta e talvolta conclusa in plié.







4) Développé

Questo esercizio serve a sviluppare e allungare la fascia tendinea muscolare interna delle gambe. Proprio per questo si deve evitare di trattenere l'energia e contrarre la fascia muscolare esterna, altrimenti le gambe non riescono a raggiungere il massimo della loro estensione che , a seconda della predisposizione fisica , può arrivare anche ad un'altezza di oltre 180°.



21/09/10

3)Battement fondu

Questo esercizio è molto importante per la tonificazione di muscoli quadricipiti delle gambe. Deve essere eseguito lentamente ma non troppo altrimenti si rischia di irrigidire e gonfiare i muscoli. L'esecuzione corretta dei fondu comporterà una maggiore forza nel sostenere il corpo al centro e richiederà un maggiore controllo dell'equilibrio, sopratutto durante l'esecuzione dell'adage. Le braccia sono in seconda posizione o eseguono diversi port de bras di accompagnamento.


2) Battement tendu

Nelle prime lezioni questo esercizio viene eseguito, partendo dalla prima posizione in avanti, di lato, indietro e ancora di lato. Questo schema che si ripeterà per tutti gli esercizi viene detto en croix (a croce) proprio perchè il variare delle direzioni delle gambe disegna una croce immaginaria. Il battement si esegue in due fasi: una di andata e una di ritorno alla posizone iniziale. Nella fase di andata il tallone si spinge in avanti e si solleva il più tardi possibile, in quella di ritorno si riappoggia il prima possibile: questo aiuterà a ottenere maggiore controllo dell'en dehors e a esercitare meglio i piedi.







1) Plié

In francese significa "piegato". Le tipologie del plié sono due: il demi-plié consiste nel piegare le ginocchia a metà senza sollevare mai i talloni da terra; il gran-plié consiste nel piegare completamente le ginocchia e soltanto nella seconda posizione i talloni non devono sollevarsi da terra.
I plié vengono eseguiti in tutte le posizioni dei piedi mentre le braccia si muovono in coordinazione delle diverse posizioni. Nei primi anni di studio gli esercizi vengono utilizzando solo la prima ,la seconda e la terza posizione dei piedi; la quarta e la quinta sono più difficili da mantenere perchè richiedono maggiore forza muscolare e maggiore rotazione dell'en dehors.
Il busto deve essere manutenuto eretto,le ginocchia devono seguire la linea dei piedi per non causare danni ai legamenti e alla caviglie,e il peso del corpo si deve distribuire su entrambi i piedi.







   PLIE' IN PRIMA POSIZIONE





ιмρσѕтαzισиє ∂єℓ ¢σяρσ

Nella danza classica la postura ha un ruolo determinante:un buon piazzamento consiste nel mettere in posizione corretta tutte le parti del corpo. I punti di sostegno sono :i piedi, il bacino, la schiena e le scapole. La linea tratteggiata che vedi nel disegno rappresenta l'asse verticale passante per il centro del corpo. Contrai i muscoli dei glutei per non farli sporgere in fuori e per mantenere la rotazione delle gambe dall'interno del bacino, il cosiddetto en dehors
Mantieni le spalle perpendicolari al bacino e al centro dell'arco plantare : nonostante le sue curve naturali cerca di sentire la colonna vertebrale allineata. Il peso del corpo è distribuito al centro e allungato verso l'alto. Per una corretta impostazione sono molto importanti i muscoli addominali:la loro contrazione ti servirà a tenere in tensione e in dentro la pancia e le costole;il bacino viene spinto in avanti e risulta abbassato , riducendo cosi la curva lombare. In questo modo il peso di gravità andrà a cadere sugli avampiedi. Allo stesso tempo contrai i glutei affinchè i muscoli stabilizzano la posizione del bacino e aiutano la rotazione delle gambe en dehors.




19/09/10

ℓє ρσѕιzισиι ∂єℓℓє вяα¢¢ια

Le braccia devono essere sostenute e disposte in forma arrotondata;è molto importante non sollevare le spalle e mantenere le scapole ben abbassate. A proposito delle posizioni delle braccia, bisogna dire che nella danza classica i vari metodi ne condividono alcune e ne disconosco altre ma questo principio è valido anche per altre posizioni. Il metodo Vaganova considera soltanto tre posizioni delle braccia (prima,seconda e terza); altri metodi ne utilizzano cinque,ma non sempre identiche tra di loro. Per tutti i metodi comunque valgono le posizioni di bras bas, la prima posizione, l' allongée, e la demi-seconde.




L'allongé è un particolare movimento delle braccia che può essere eseguito da tutte le posizioni:consiste nell'allungare le braccia facendo partire il movimento delle dita.


La demi-seconde è una posizione intermedia tra la preparatoria (bras bas) e la seconda:le braccia sono arrotondate e leggermente più basse della seconda posizione.



  • PER TUTTI I METODI
Posizione preparatoria:le braccia sono abbassate,tenute in avanti,staccate dal corpo a formare un ovale;le dita sono vicine con i palmi verso l'interno e non devono toccarsi tra loro.






PRIMA POSIZIONE
le braccia sono sostenute e arrotondate all'altezza dell'ombellico.Attenzione a non far cadere i gomiti!













SECONDA POSIZIONE
le braccia sono aperte,sostenute e leggermente più basse dell'altezza delle spalle, i palmi delle mani sono rivolti in avanti.Bisogna fare attenzione che i gomiti non cadano e che le mani si mantengano allungate in modo da non spezzare la linea




  • METODO VAGANOVA


TERZA POSIZIONE
le braccia  sono sollevate sopra la testa leggermente in avanti e curve le mani sono distanti tra loro di circa 5 cm, i palmi sono rivolti verso il basso










QUARTA POSIZIONE      non esiste



QUINTA POSIZIONE      non esiste


  • METODO ROYAL ACADEMY
QUARTA POSIZIONE    le braccia sono posizionate una sollevata e curva come nella quinta,mentre l'altra è aperta come nella seconda posizione



QUINTA POSIZIONE
le braccia sono sollevate sopra la testa leggermente in avanti e curve, le mani sono distanti tra loro di circa 5 cm i palmi sono rivolti verso il basso

17/09/10

ℓє ρσѕιzισиι ∂ι вαѕє

Le posizioni dei piedi e delle braccia costituiscono le figure di base sulla quale si articola tutta la tecnica della danza classica. Non sarebbe del tutto esatto parlare di posizioni dei piedi, perchè in realtà è tutta la gamba, a partire dall'articolazione dell'anca, a determinare la direzione e la posizione del piede. Le braccia aiutano a prendere la forza, danno espressione e linea al movimento e fanno da cornice alla testa. Le posizioni dei piedi sono cinque:



 I° POSIZIONE
gambe unite ruotate verso l'esterno e i piedi formano una linea retta.














II° POSIZIONE
le gambe ruotate verso l'esterno e i piedi formano una linea retta come nella prima posizione ma sono distanti tra loro di circa un piede e mezzo.














III° POSIZIONE
le gambe sono unite e ruotate in fuori, il piede davanti è posizionato vicino all'arco piantare dell'altro.















         IV°POSIZIONE      
le gambe sono leggermente distanti, ruotate verso               l'esterno e con i piedi in parallelo,uno dinanzi all'altro;le dita  del piede davanti sono in corrispondenza del tallone del piede che sta dietro.


























                V°POSIZIONE
le gambe sono unite ruotate verso l'esterno come in terza posizione, i piedi sono uno dinanzi all'altro e si toccano; le dita del piede davanti sono in corrispondenza del tallone del piede che sta dietro.

ιℓ тυтù

Tutù (parola di origine francese), indica il costume indossato dalle ballerine nei balletti classici.
Il significato tradotto in Italiano è sederino. 
La foggia varia considerevolmente al variare della scenografia, ma si caratterizza come unamise di corpetto e gonna più o meno vaporosa, generalmente in tulle.

La forma di danza che diede origine a ciò che oggi chiamiamo balletto nasce sul finire del 1600, quando la prima donna sale su un palco a danzare (1681) e si evolve notevolmente nel 1700.


A quel tempo i ballerini, uomini o donne che fossero, indossavano maschere, parrucche, scarpe col tacco e vesti poco pratiche e del tutto inadatte alla libertà di movimento.


Le donne in particolare erano vincolate da bustini con stecche, corpetti, gonne lunghe e sopragonne sorrette da pesanti paniers. Gli uomini erano appena poco più liberi, inguainati in redingotes dalla vita stretta, appesantite di passamanerie e ricami, con falde ai fianchi irrobustite da stecche di balena.


Le due migliori ballerine francesi dell'epoca, Marie Camargo e Marie Salle, rivali, iniziarono a semplificare il vestiario. La prima scelse scarpe senza tacco, accorciò le gonne e abbandonò le maschere, la seconda fece indossare al suo compagno di danza tuniche greche al posto delle ingombrantissime vesti.
Alla fine del secolo il balletto si evolve ulteriormente e, di fatto, il tutù è una semplificazione estrema del normale abito dell'inizio del 1800, di cui mantiene in parte la foggia: corpetto aderente con vita alla linea naturale o con vita a "V", ampio scollo con spalle scoperte, seno in evidenza, ampia gonna arricciata, vaporosa e a più strati, che arriva alla caviglia o poco sopra, estremamente romatica. Questa foggia resta, pur semplificata dato il passare degli anni e il cambiamento di gusti e abitudini, nel tutù romatico.


Verso la fine del 1700, nella Russia patria del balletto classico, si inizia a danzare sulle punte, ma sarà solo nel 1832 che Maria Taglioni ballerà tutta la Sylphide sulle punte delle sue scarpette. Queste si modificano e non sono più rinforzate da ricami, ma da solide punte in gesso permettendo alla ballerina di interpretare al meglio le molte creature eteree, crepuscolari e infelici care all'animo romantico.
E' chiaro che il cambiamento comporta un ruolo di massima importanz
a per il movimento delle gambe: il tutù continua a semplificarsi e quello bianco e vaporoso, disegnato dal costumista Eugène Lamy per Marie fa scuola e si ritrova nella Giselle danzata da Carlotta Grisi nel 1841.


A tutt'oggi il tutù romantico è quasi d'obbligo per quel balletto e viene spesso identificato con l'opera della Giselle. Da quell'originario costume bianco ed etereo nascerà il termine di ballet blanc o balletto bianco, che indica tipicamente il balletto romantico ottocentesco.



ѕ¢αяρєттє ∂α ρυитα

Le Scarpette da punta, emblema della danza classica, sono un modello speciale di calzatura usato dai ballerini per danzare in punta.
Permette loro infatti di muoversi sulla punta dei loro piedi.
Questo modello è solitamente indossato dalle ballerine, ciò nonostante anche ballerini lo indossano per determinati ruoli, come l'orribile sorellastra in "Cenerentola" oppure Bottom nel balletto "Sogno di una notte di mezza estate"
Le origini delle punte non sono ben conosciute. Sembra che esse siano state già utilizzate nel 18° secolo da danzatori maschi nei teatri da fiera napoletani.

All’inizio del 19° secolo, divengono esclusivamente femminili. Questa tecnica nasce quando la scarpina piatta soppianta la scarpina col tacco: progressivamente il lavoro del piede in mezza punta portato al limite estremo conduce naturalmente verso l’utilizzo di una nuova scarpina che consenta di andare sulle punte.

Intorno al 1820, già molte danzatrici cominciano a sperimentare in scena la tecnica delle punte che si afferma definitivamente con Maria Taglioni quando nel 1832, danza La Sylphide il primo balletto interamente interpretato sulle punte che acquisiscono altresì una dimensione simbolica in quanto rispondono all’immagine del Romanticismo della donna eterea. In effetti, grazie ad esse, la donna cessa d’essere legata alle leggi dell’anatomia e diventa una creatura sovrannaturale.

Progressivamente, la tecnica delle punte si perfeziona. I passi di danza sempre più numerosi e complessi (ballonné, changement de pied, relevé, tour etc.) necessitano di un apprendimento particolare e di scarpine rinforzate la cui costruzione si evolve con il tempo e differisce secondo le scuole delle varie nazioni: le punte inglesi, per esempio, presentano un profilo molto fino ma sono più larghe di fronte mentre le punte russe sono più a forma conica.

Anche i coreografi iniziano a creare balletti che privilegiano il lavoro della danzatrice sulle punte. Tra questi un posto importante occupa Marius Petipa, grande propulsore del virtuosismo nei balletti. Infine, le punte sono divenute il simbolo della danza classica e neoclassica











Punte
















Mezze punte

ℓ'αввιgℓιαмєитσ

La lezione è un momento importante della giornata di ogni danzatore. Oltre a trovare una giusta predisposizione psicologica (attenzione,impegno,volontà..)è importante anche il momento in cui ci si veste adeguatamente. A seconda del tipo di danza che si pratica l'abbigliamento di base è diverso.

L'abbigliamento "classico"
Nella danza classica la regola prevede l'abbinamento di body rosa o nero, calze e il gonnellino. Tuttavia quello che conta è che l'abbigliamento usato non impedisca i movimenti e che permetta all'insegnante di osservare come si sta lavorando. Il fatto di tenere i capelli raccolti non è un fatto solo di estetica ma serve a non essere infastiditi e distratti dai capelli durante l'esercizio e a non coprire i movimenti del collo. Quando in inverno fa freddo durante la prima fase del riscaldamento possono essere utili gli scaldamuscoli. Inizialmente si indossano le mezze punte (in tela o in pelle) munite di nastri o elastici e solo in seguito si possono usare le punte. Durante le esibizioni si può indossare il tutù classico (quello corto o rigido) oppure quello romantico (lungo a piu strati di tulle morbido).


Abbigliamento "moderno"
Per la danza moderna, contemporanea o jazz oltre all'abbigliamento base si possono usare i pantaloni e magliette di tutti i tipi.Anche per quanto riguarda i capelli c'e maggiore libertà.Nella danza moderna i piedi sono spesso nudi e a contatto con il pavimento, si possono allora usare dei cerotti telati color carne che preservano da eventuali abrasioni della pelle al contatto con il pavimento. Nella Street dance i pantaloni devono essere larghi, mai aderenti, perchè funzionano da amplificatori plastici dei movimenti. 


α ℓєzισиє ∂ι ∂αиzα

Nella danza ogni passo è frutto di un impegno quotidiano e per diventare un professionista devi lavorare su solide basi, esattamente come una casa si costruisce su stabili fondamenta. Per questo è bene iniziare presto con il corso di Propedeutica, utile per imparare a conoscere bene il proprio corpo.Ma a quanti anni è giusto iniziare a danzare?!
E' più giusto iniziare a frequentare una scuola di danza all'età di 5-6 anni perchè si apprendono meglio gli insegnamenti e si è pronti a eseguire nel migliore dei modi gli esercizi.
Per diventare bravi professionisti bisogna studiare bene la tecnica di base a partire da una serie di esercizi da eseguire alla sbarra e al centro della sala, che ti aiuteranno a impostare correttamente il tuo corpo.

La danza è prima di tutto una disciplina artistica e chi sceglie di seguirla deve considerarla un po come una vocazione e dedicarsi completamente, affrontando sacrifici e rinuncie...

ѕтσяια ∂єℓℓα ∂αиzα ¢ℓαѕѕι¢α

Origini e storia.

La danza classica si serve della tecnica accademica sviluppatasi a partire dal 1661, anno in cui Luigi XIV fondò a Parigi la prima accademia di danza , la “Academie Royal de Danse”, con l’intento di sviluppare e diffondere i principi dell’arte coreografica.
In questo periodo lavorò il coreografo De Beauchamps, che codificò le cinque posizioni classiche (già stabilite da maestri di danza dei 2 secoli precedenti), assumendole a regola per iniziare e terminare i passi e fissò le regole per l’esecuzione dei principali passi allora conosciuti, stabilendone anche i nomi (che sono, per questo, francesi).

Metodo russo o Vaganova
Agrippina Vaganova (1879-1951) è stata una delle più riconosciute ballerine russe. Ha sviluppato un metodo di insegnamento, che prende appunto il suo nome, derivato dall’analisi del metodo e della tecnica della vecchia Scuola Imperiale di Balletto nel periodo di massimo splendore, sotto la guida del maitre Marius Petipa.
V. perfezionò e sistematizzò questo metodo d’insegnamento in un programma di grande saggezza. Il suo libro, “I principi fondamentali della danza classica”, pubblicato a San Pietroburgo (allora Leningrado) nel 1934, rimane ancora oggi un testo importantissimo contenente le istruzioni per la tecnica del balletto.
Figlia di un usciere del Teatro Mariinsky, fu accettata nella scuola del Balletto Imperiale, istituzione fondata da Anna di Russia nel 1888.
Si diplomò alla Classe de perfection guidata dalla ex prima ballerina Sokolova.
Alla studentessa V., all’inizio l’arte del balletto costò fatica (e a chi non costa all’inizio!) poichè il movimento non le riusciva molto naturale, ma lentamente, con impegno e forza di volontà, entrò nel Balletto Imperiale.
Anche se arrivò al titolo di “Prima Ballerina” solo un anno prima del suo ritiro, diventò ugualmente famosa come la regina delle variazioni per il virtuosismo e l’alto livello tecnico.
E’ interessante notare che il maestro Petipa non era interessato alla V., anzi i suoi commenti alle performance della ballerina erano spesso accompagnati da commenti come “spaventosa” o “terribile”.
Nel 1917 si ritirò dalle scene ed iniziò ad insegnare alla scuola del Balletto Imperiale.
Dopo la rivoluzione d’Ottobre il destino della danza in Russia sembrava difficile, ma V. lottò per la sopravvivenza di quest’arte che amava così tanto e per le preservazione dell’eredità di Petipa.
Nel 1934 diventò direttrice della scuola del Balletto Imperiale che ora porta il suo nome: Accademia di Balletto Vaganova.
Metodo inglese.
La Royal Academy of Dance è un’associazione a scopo didattico classificata nel Regno Unito come Ente Morale e gode del patrocinio di Sua Maestà brittannica. E’ tra le maggiori associazioni organizzazioni nel mondo per la formazione di allievi e insegnanti, con oltre 15 mila membri in 82 stati.
E’ autorizzata al rilascio di certificati, attestati, diplomi di studio. Nel 2001 è stata ufficialmente riconosciuta come organopreposto per offrire qualifiche generali, professionali ed occupazionali nel mondo della danza.
Gli insegnanti iscritti all’albo sono 6500 e ogni anno oltre 2000 allievi sono esaminati. Il sito ufficiale è www.rad.org.uk.
Per completezza, ricordo anche altri metodi didanza classica:
  • metodo Cecchetti, dal nome del maestro italiano;
  • metodo Danese, elaborato dal coreografo Boumoville;
  • metodo Americano, derivato dalla scuola russa “importata” in America da Balanchine.


16/09/10

Generi di danza

La base per qualsiasi tipo di danza, apparte le danze moderne come l'hip hop, è la danza classica,oltre ad essa però vi è il funky jazz, modern jazz, contemporanea, latino americano e molte altre

Danza medievale

Se ne conoscono vari generi:
  • la ballata, ovvero una danza in linea o a gruppi;
  • la ronda, ovvero una danza in tondo;
  • la virelai (dal verbo virer che sta per “torcere”), ovvero una danza con torsione;
  • la carola, ovvero una danza in cerchio;


Danza classica

La danza classica o "accademica" è una delle forme di danza teatrale più conosciute e sicuramente la più antica.
La sua origine proviene direttamente dall'Italia, dai balli di corte del Rinascimento. Ma il genere venne presto ripreso anche dalle corti francesi, che lo svilupparono e lo portarono alla massima espressione tra il XVII e il XVIII secolo, infatti la terminologia del balletto classico è in lingua francese. Inoltre, nell'Ottocento, dopo l'invenzione delle scarpette da punta, fu una ballerina italiana a renderle famose: Maria Taglioni.


Danza moderna



La danza moderna si è sviluppata all'inizio del Novecento nel Nord Europa grazie a Rudolf Laban e Mary Wigman e negli Stati Uniti d'America con le espressioni libere iniziate da Isadora Duncan e Ruth St. Denis. Si è poi definita con varie tecniche grazie a Martha GrahamDoris HumphreyCharles Weidman e José Limón.


Danza neoclassica

Pur richiamandosi alla tecnica accademica, la danza neoclassica si avvale di un linguaggio vicino a quello della danza classica con atteggiamenti da danza moderna. La Danza neoclassica è uno stile della danza classica, o danza accademica, che nasce alle soglie del Novecento negli Stati Uniti d'America, anche grazie al coreografo americano di origine russa George Balanchine.
Si tratta di una forma che si sviluppa in senso opposto sia alla Danza libera di Isadora Duncan e di Ruth Saint-Denis, che alla Danza moderna o Modern Dance avviata sempre negli America da Martha Graham, Doris Humphrey e Charles Weidman.
La danza neoclassica, al contrario delle nuove forme di danza, si avvale del tradizionale bagaglio tecnico del linguaggio coreografico accademico (prese, posizioni rigidamente definite, bilanciamento, movimenti geometrici etc.), ma le utilizza tentando una maggiore libertà di scrittura e introducendo nuovi passi e nuove figure.
Fra l'altro la danza neoclassica si avvale delle cosiddette scarpe da punta, ovvero di scarpe particolari con la punta rinforzata specifiche della danza classica, del tutto abolito nelle nuove forme di danza novecentesche


Danza contemporanea



La danza contemporanea prosegue la rivoluzione attuata dalla danza moderna a favore di nuove espressioni corporee, che talvolta comprendono anche la recitazione di testi. Dalla danza classica alle Urban Dances (breakdance e hip-hop), la danza contemporanea, il teatrodanza, il performing media, pongono il principio del superamento dei generi e delle forme artistiche performative convenzionali. La danza contemporanea rientra pienamente nelle nuove Arti sceniche contemporanee. La danza contemporanea nasce in Europa e negli Stati Uniti dopo la Seconda guerra mondiale. Prosegue la rivoluzione attuata dalla danza moderna a favore di nuove espressioni corporee, che talvolta comprendono anche la recitazione. La danza contemporanea sperimenta e va alla ricerca sempre di un corpo "altro" dal quotidiano, "altro" dall'idealizzazione del corpo realizzata dalla tradizione del balletto classico accademico. Il corpo del danzatore contemporaneo è un ipercorpo, come un ipertesto nell'informatica, una pagina web, con molti input espressivi ed emozionali per chi danza e chi guarda tra il pubblico. È un corpo dove si inscrive la realtà contemporanea dell'uomo moderno del nuovo millennio. Nei suoi gesti, nei suoi movimenti, nelle linee del corpo, delle braccia, delle mani, delle gambe che disegnano spazi corporei e geometrie nell'aria e a terra, c'è tutto l'uomo, le sue emozioni umane, la ricerca costante dell'amore, la gioia della vita, l'eros nel desiderio dei corpi che si intrecciano, ma c'è anche la paura, l'incertezza del nostro vivere quotidiano


Danza Sportiva

Oltre agli aspetti legati all'arte e allo spettacolo, dall'inizio del 1900 ha preso forma la danza da competizione, divenuta sport ufficiale nel 1995 con il riconoscimento dal parte del CIO e (in Italia nel 1997, con la nascita della Federazione Italiana Danza Sportiva e suo ingresso nel CONI). La danza sportiva ha una lunga storia nel campo delle "danze di coppia", che comprendono i principali balli delle diverse parti del mondo. Recentemente l'ideale di danza quale sport olimpico ha coinvolto ed entusiasmato anche le "danze artistiche". La Danza sportiva rappresenta la trasposizione del ballo, generalmente di coppia, da disciplina artistica in disciplina sportiva, con proprie regole, competizioni e gare agonistiche, il cui livello varia dall'amatoriale al professionistico suddiviso in varie classi. La Federazione Italiana Danza Sportiva denominata "FIDS", è stata riconosciuta dal CONI; organizza lo sport in Italia, definendone le normative. Anche altri enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI,che non possono definirsi federazione, come ad esempio il Centro Sportivo Italiano,la UISP,o altri enti che affiliano anche associazioni che si occupano di danza, come ad esempio l' A.I.D.C.Associazione Italiana Danze Caraibiche,organizzano competizioni e scuole di questo sport,a carattere puramente amatoriale, con regole affini a quelle emanate dalla FIDS.


Breakdance



Vero nome B-boying o Breaking, questa danza non-accademica nasce nelle strade del Bronx (nelle periferie americane di New York) intorno al 1975 ad opera di giovani afroamericani che avevano avuto problemi con la società, influenzati dalle innovazioni musicali di Dj Kool Herc. Unica forma di danza che svolge la propria ricerca artistica in ambienti popolari e grazie ad essi propone una modalità estetica che entra in pieno contatto con lo spettatore. La breakdance (vero nome b-boying o breaking) è una disciplina di ballo della cultura hip hop sviluppato dalle comunità giovanili afro-americane e latine del Bronx a partire dal 1968. Dj Kool Herc coniò il termine b-boy per identificare i giovani che ballavano scendendo "a terra", durante i suoi breaks musicali nelle feste di strada del 1972. A partire dagli anni 80 il b-boying si è diffuso in tutto il mondo, evolvendo la sua tecnica con mosse sempre più spettacolari, e associando la sua pratica ad un vero e proprio stile di vita, di stampo hip hop.